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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

Giù la testa

Doveva essere proprio così il titolo, con quel “coglione” eliminato dai produttori ma tanto significativo. Leone si getta nel carnaio della rivoluzione tratteggiando personaggi e situazioni a volte un pò didascaliche ma con una forza narrativa impressionante. Scene da antologia come quelle del ponte o del treno in corsa, con il dottor Villega che si precipita verso la sua morte eroica. La musica di Morricone vibra sulle emozioni dei personaggi come non mai. Leone comincia un percorso che si svilupperà in maniera ancora più precisa e radicale con “C’era una volta in America". Abbandona la razionalità e la precisione narrative per privilegiare i salti di emozione, i suoi flashback si fanno sempre più suggestivi e non svelatori di un indizio necessario alla trama. Ecco perchè alcuni passaggi sono chiari solo ad una seconda visione. Steiger e Coburn fantastici ed in sintonia con i personaggi incarnati, malinconico ed epico come un canto omerico. Attenzione alla visione televisiva, d

L'iguana dalla lingua di fuoco

A Dublino, la polizia è in allarme per una serie di misteriosi quanto feroci delitti. L’ispettore Lawrence, impossibilitato a seguire una pista che conduca all’interno di un’ambasciata – protetta, come tale dall’immunità, assolda John Norton, ex ispettore di polizia radiato dai ranghi per un episodio di violenza ai danni di un pregiudicato. Messosi immediatamente in azione, riesce a sedurre NortonHelen, figliastra dell’ambasciatore Sobiesky, cosa che gli consente di indagare da vicino sulla vita del diplomatico, dei suoi familiari e delle persone che frequenta. Nuove vittime vengono nel frattempo ad allungare la catena dei misteriosi delitti, finché Norton riuscirà a concludere le sue indagini, individuando il feroce assassino. Un giallo thriller inserito in un angolo cieco della legge. La possibilità di un travalicamento della Legge in zone franche dove la polizia non può far altro che giocare in modo poco ortodosso per raggiungere il colpevole. La sceneggiatura fa acqua in molti punt

1408

Il famoso scrittore di libri horror Mike Enslin (John Cusack) crede solo in ciò che può vedere con i propri occhi. Dopo una serie di bestseller che screditano gli eventi paranormali avvenuti nelle case infestate dai fantasmi e nei cimiteri più famosi del mondo, non ha nessuna prova concreta di una vita dopo la morte. La serie di lunghe notti solitarie senza fantasmi di Mike, tuttavia, è destinata a cambiare quando entra nella stanza 1408 del famigerato Dolphin Hotel per il suo ultimo progetto, “Dieci Notti nelle Camere d’Albergo Infestate dai Fantasmi.” Sfidando gli avvertimenti del direttore dell’albergo (Samuel L. Jackson), decide di pernottare – il primo dopo anni – proprio nella stanza che tutti considerano infestata, nella speranza che possa essere l’inizio di un nuovo best-seller. L’universo magico di King ha prodotto incomparabili ciofeche come pure capolavori assoluti anche se in numero drasticamente ridotto. In mezzo a questi due estremi troviamo le opere come 1408 che risult

Le vite degli altri

Repubblica democratica tedesca, metà degli anni ottanta. Gerd Wiesler, un funzionario gelido e infallibile della STASI insegna i metodi della polizia segreta ai giovani allievi, strappa confessioni con la tortura e vive in un clima di sospetto paranoico della DDR. Un giorno gli viene affidato l’incarico di sorvegliare un giovane e importante artista di teatro, Georg Dreyman. Il ministro della Cultura vuole la rovina dell’artista per avere campo libero con la sua compagna. Viene allestita una vigilanza 24 su 24 con microfoni, monitor, telefono sotto controllo e tutti i metodi della più moderna sorveglianza. Per i parametri ideologici e fanatici della polizia di stato l’artista non tarda a manifestare comportamenti ritenuti sospetti per cui è previsto l’arresto immediato. Ben presto si lascia coinvolgere anche da una rete clandestina di intellettuali che cercano di fare passare informazioni sul reale stato della società tedesca di Berlino Est dall’altra parte del muro. Per questo Georg,

Dio perdona io no!

Earp (Spencer), un agente di assicurazione, e Doc, un pistolero (Hill)inseguono un sanguinario bandito di nome Bill Sant’Antonio, che ha rubato oro per il valore di 300 mila dollari uccidendo tutti i passeggeri di un intero treno per non lasciare testimoni. Dieci mesi prima, Doc aveva ucciso Sant’Antonio, ma Hutch è sicuro che la rapina è stata architettata da lui. Infatti, Sant’Antonio ha usato Doc, facendogli credere di essere morto e scappando con tutto il bottino delle sue rapine, senza dividerlo con i suoi uomini: allo stesso tempo i suoi uomini, convinti che fosse stato Doc a rubarlo, gli hanno reso la vita impossibile. I due recuperano il bottino di quest’ultima rapina, e fanno appena in tempo a nasconderlo, prima di venire catturati dalla banda del fuorilegge. Questi iniziano a torturarli, fino a quando Doc non convince il suo torturatore a recarsi da soli sul posto. Qui, Doc approfitta di un coltello nascosto tra la sabbia quando ha nascosto il bottino per uccidere il suo aguz

Nel paese delle creature selvagge

S e il cinema ha il principale compito di riuscire a portarci in luoghi inesplorati e irraggiungibili nella banale quotidianità, questo film ci riesce benissimo. Per di più ci porta in uno dei luoghi più inaccessibili e complessi che si possano immaginare:l’animo di un bambino alle soglie dell’adolescenza che si sente solo e impaurito. Dal breve libro illustrato di Max Sendack. Max è il più piccolo della famiglia. Con poche ed efficacissime inquadrature Jonze riesce a dare uno spaccato esaustivo del carattere complesso e difficile di Max ed anche ad introdurci la sua solitudine insieme alle sue fughe di fantasia estreme. Una famiglia lacerata dalla separazione dei genitori, una sorella distante e troppo grande, una madre in difficoltà con la vita ed il lavoro che non riesce a gestire al meglio la sofferenza dei figli. Max scappa di casa e prende una barca che da una riva indefinita lo porta ad una sorta di isola che non c’è, circondata da un mare burrascoso e incontaminata. Splendida e