Parte prima: gruppo di ragazzacce si diverte e si sbronza in un bar. Poi uno stuntman di professione Mike le disintegra. Parte seconda: gruppo di ragazzacce se ne va in giro a divertirsi. Poi uno stuntman di professione Mike cerca di farle fuori ma non ci riesce. Da predatore diventa preda e alla fine lo massacrano di botte.
La trama è esigua ma non per questo meno divertente. Inoltre il film vuole essere proprio così. Un esercizio un pò folle con citazioni raffinate e meno che accompagni lo spettatore in un divertimento da pochi dollari.
Tarantino ha fatto la sua fortuna soprattutto sulla capacità di presentare la narrazione sotto un’ottica diversa e di modificarla rispetto ai canoni lineari ai quali ci siamo abituati. L’aspetto più interessante è secondo me la capacità di eliminare anche fisicamente i personaggi della prima parte per ricominciare. Non c’è traccia di un gruppo di ragazzi che si trascinano fino alla fine dove nella lotta col mostro saranno in pochi a sopravvivere.
Non siamo più ai livelli delle Iene, di Pulp Fiction e di Jackie Brown che per me sono tre diversamente capolavori. Ma non siamo neanche più in Kill Bill che a me è piaciuto relativamente. Tarantino comunque riesce sempre ad avere un qualcosa in più rispetto alla maggioranza. Vedi l’idea di sgranare e graffiare la pellicola per quasi tutto il film o il passare dal colore al bianco e nero senza fluidità ne narrativa ne visiva.
Da vedere.
Salvatore Floris
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