Passa ai contenuti principali

Bersaglio di notte

Un noir metropolitano per metà, con uno sfondo poliziesco per l’altra. Penn mischia magistralmente le vicende investigative e personali del protagonista il detective privato Harry Moseby, interpretato da uno straordinario Gene Hackman. Il suo compito è quello di indagare sulla scomparsa di una ragazza ricca e di riportarla a casa. Il suo compito non sembra presentare molte difficoltà ma la realtà è molto diversa da quella che appare e Moseby si troverà invischiato in un gioco pericoloso fatto di contrabbando e criminali senza scrupoli. A questo si affianca parallelamente il naufragio del suo matrimonio che sembra non poter reggere il peso della sua attività e delle sue nottate fuori di casa. Penn fa di un film dalla trama sufficiente e dalle potenzialità non elevate un vero capolavoro del genere. Ci riesce mantenendo una regia sobria capace di elevarsi in momenti da antologia nei momenti decisivi. Una prova su tutte è data dalla sequenza finale girata superbamente e con virtuosismi alla Hitchcock lasciando ad un’agghiacciante morte finale il compito di svelare il traditore.
Penn infonde al film una vena noir d’accompagnamento, complice anche un’azzeccata colonna sonora, che riesce a riflettere in maniera intelligente e non pedagogica sul mondo ed il suo caos. Moseby tenta di mettere ordine in un universo che non ne ha, mantiene in piedi e cerca di risolvere situazioni che forse non hanno nessuna soluzione e basta. Il disordine della sua vita privata è anche quello delle situazioni nelle quali è impegnato ad indagare. Il cinismo essenziale della specie umana non sembra lasciare spazi per la speranza o la redenzione. Moseby incarna un moderno antieroe senza humour e senza troppo appeal, un uomo medio che diventa metafora della tremenda difficoltà dell’uomo di convivere con se stesso.
Salvatore Floris

Commenti

Post popolari in questo blog

Detour

Al Roberts  è Un pianista mezzo fallito che suona in un locale per mantenersi a galla. Culla sogni di gloria ma oramai pare essere un disilluso inappagabile. Decide di andare a trovare la sua amata Susy a Hollywood, dove si è recata per cercare quella fortuna che a lui sembra ormai preclusa. Nel viaggio sarà travolto da avvenimenti surreali e si troverà imprigionato da un destino che ha scelto di condurlo in posti dove non voleva assolutamente andare. Ulmer  si muove su un canovaccio noir abbastanza consueto ma solo per rinnovarlo e capovolgerlo dall’interno. La riflessione che ne scaturisce è tutt’ altro che banale. E’ l’uomo a scegliere e determinare il destino con le proprie azioni o siamo in balia di forze estremamente più grandi di noi, contro le quali è inutile combattere? Si tratta sostanzialmente di un “on the road”, narrato dal punto di vista del protagonista che, con un lungo flashback, attende arrendevole la nuova mossa che il destino gli ha riserbato. Il...

Viale del tramonto

Alcuni pensano che la grande rivoluzione del cinema sia stata l’ introduzione del colore. Non è affatto vero, la vera rivoluzione è stata quella di introdurre il sonoro nel cinema. I film muti non erano mai veramente tali. Avevano un accompagnamento musicale, avevano dei professionisti che facevano i rumori, come campanelli o clacson. Ma i dialoghi, le voci e i suoni dell’ ambiente non erano presenti. Con il sonoro molti attori finirono in soffitta. Alcuni avevano una voce orribile, altri non si riuscirono semplicemente ad adattare al nuovo linguaggio del cinema e alle nuove tecniche che richiedevano anche la voce. Questo vale anche per i registi. Non si tratta di un problema di apprendimento della tecnica, ma proprio di apprendere un nuovo linguaggio per esprimersi. Se il colore immette nuove forme e pochi contenuti nel cinema (ad esempio col suo uso simbolico) il suono immette un contenuto nuovo. Il cinema diventa quasi un’ altra arte. Mutano la recitazione, il montaggio, l’ in...

I diabolici

Alle porte di Parigi sorge il collegio maschile Delassalle. Il direttore è Michel Delassalle che lo dirige con estrema prepotenza e severità. Non solo alunni e insegnanti sono succubi della sua tirannia ma anche sua moglie Cristina e la sua amante Nicole. Violento ed egoista picchia e umilia entrambe ogni giorno. Strette da un’angoscia sempre maggiore le due donne architettano un piano per uccidere l’uomo e riconquistare la propria libertà. Cristina è una donna dolce e sensibile che ha investito le sue importanti fortune nel suo sogno di poter creare un istituto importante nel quale dare l’istruzione di alto livello ai giovani benestanti di Parigi. Il marito usa i suoi soldi e ne gestisce le fortune come fossero sue senza però avere nulla in tasca. Fa il padrone con i soldi della moglie. Nicole è una donna emancipata e moderna che si contrappone alla delicata e devota Cristina e la aiuta a trovare il coraggio e la forza per poter liberare la sua vita dagli artigli del marito. Lo attira...