Passa ai contenuti principali

Blob fluido mortale

Blob è un film ingegnoso e scorrevole che si propone come un ottimo proseguimento della miscela fra fantascienza ed horror inaugurata dal film di Siegel "L’invasione degli ultracorpi" rimasto ancora oggi il vertice di questo stuzzicante incrocio di generi e della fantascienza in generale. La vicenda si svolge nell’arco di una sola notte. Un meteorite cade nei pressi di una tranquilla cittadina americana nascondendo al suo interno un essere alieno dalla struttura gelatinosa e fluida dotato di volontà e intelligenza proprie. L’essere comincia a cibarsi-assimilare tutti gli abitanti che capitano sul suo cammino. Mano a mano che la strana creatura uccide e ingloba gli esseri umani la sua dimensione cresce fino a permettergli di assumere proporzioni gigantesche. Una coppia di giovani si accorge per prima del pericolo che minaccia la comunità ma, inizialmente, nessuno vuole credergli. Solo alla fine, quello che sembrava un assurdo scherzo giovanile, troverà una tragica conferma. Soltanto il freddo può fermare il mostro e con incredibile difficoltà l’umanità verrà messa al sicuro dal pericolo. Ma per quanto ancora?
Il film azzecca le atmosfere e molti momenti di tensione claustrofobica. Riesce a presentare una creatura mostruosa e aliena credibile e spaventevole nella sua semplicità. Le sue caratteristiche le permettono di mutare forma, passare sotto le porte, muoversi nel buio come un predatore e auto accrescere la propria forza a ogni preda catturata. Un nemico che non è veloce ma sa aspettare. Immune a qualsiasi difesa conosciuta e impossibile da tenere lontano in qualsiasi rifugio. La metafora sulle paure della guerra fredda, sul terrore di un comunismo strisciante nella comunità americana sono ben interpretabili.
Oggi rivedendo la pellicola col senno di poi la strana forma da big bubble di colore rosa assume connotati ancora più profondi e beffardi. Il pericolo per la società americana non era per nulla il comunismo, il nemico esterno ma la sua stessa natura divoratrice, il capitalismo estremo e selvaggio che oggi la mette in serio pericolo ed ha distrutto lentamente i suoi valori più autentici. In questo senso la "cosa" con la sua forma simpatica e dal colore accattivante potrebbe essere qualsiasi merce scintillante esposta nella vetrina di qualsiasi negozio il giorno di natale.

Salvatore Floris

SCHEDA TECNICA
Anno 1958
Titolo Originale The Blob!
Durata 80
Origine USA
Colore
Genere FANTASCIENZA, HORROR
Regia
Irvin S. Yeaworth Jr.

Attori
Steve McQueen
(Steven McQueen) Steve Andrews
Aneta Corsaut
Jane Martin
Earl Rowe
Tenente Dave
Alden ‘Stephen’ Chase
(Steven Chase) Dottor T. Hallen

Commenti

Post popolari in questo blog

Playtime

Playtime è un gioco costoso e sofisticato.  Tati  si muove su piani diversi. Dal non-sense all’umorismo di situazione, a delle gag più dirette e semplici da afferrare basate sulle mimica e i movimenti dei personaggi. Inserisce non di rado riflessioni profonde sull’uomo moderno e sul suo posto nel mondo. Anzi sarebbe meglio dire il suo non essere ed il suo non esserci nel mondo moderno. Si comincia con gli spazi di una Parigi ultra moderna dove vige l’ossessione dell’apparire e del farsi vedere a tutti i costi. Le case e gli uffici sono tutti enormi vetrate che danno sul mondo fuori e che pretendono di farsi vetrina per l’esterno. Un aeroporto non differisce per nulla da un ospedale e tutto lo sforzo per la creatività, per il "distinguersi" si riduce alla creazione di una serie di ambienti molto diversi fra di loro ma in definitiva tutti uguali. Il girovagare di Monsieur Hulot che si muove solo sulla scena come Charlot e che biascica a mala pena qualche parola è il pre

Halloween di Rob Zombie

Vita morte e omicidi dell’efferato e crudele assassino Mike Myers.  Il capolavoro di Carpenter era già perfetto per questo ritengo un poco inutile cercare di rifarlo. Apprezzo lo stile di Zombie e tutta la vera passione che mette nei suoi film compreso questo, soprattutto questo. La parabola di Mike Myers è anche quella di un male che non ha spiegazione, che esiste e basta. Senza sempliciotte spiegazioni psicologiche e sociologiche. Il merito di Zombie sta, prima di tutto nell’essere stato capace di mantenere questa impostazione inquietante che aveva fatto la fortuna del suo capostipite. Il secondo merito è quello di aver fatto contemporaneamente un prequel abbastanza convincente sulla nascita della leggenda di Myers e un remake non disdicevole. La scelta di mostrare il volto dell’assassino almeno da bambino è sicuramente coraggiosa. Il piccolo demonio non ha nulla di apocalittico o mostruoso ma risulta assolutamente normale, anzi ben voluto da una madre che fino a

Carrie lo sguardo di Satana

CARRIE LO SGUARDO DI SATANA. regia: Brian de Palma anno: 1976 durata: 97 min. con: Sissy Spacek, John Travolta, Piper Laurie, Amy Irving, Wiiliam Katt. Horror di un altro livello rispetto a quelli odierni. La miscela fra ambiente studentesco e fenomeni tenebrosi ha dato linfa vitale ad un genere horror – giovanile che perdura tutt’oggi. La povera e indifesa Carrie vive emarginata, ai limiti della follia, schiava di una madre malata che ha riversato la sua delusione nel fanatismo religioso, circondata dalla crudeltà delle sue coetanee. Un giorno tutto sembra cambiare, la sua vita sembra diventare finalmente normale. Ma un crudele scherzo dei suoi compagni di scuola le romperà definitivamente la speranza.  La sua furia omicidia sarà implacabile, i suoi poteri telecinetici distruggeranno tutto quello che incontra. Tornata a casa, che dovrebbe essere il luogo di riposo e sicurezza, troverà una madre impazzita completamente che la pugnalerà, come una novel