La dissoluzione totale del mondo contemporaneo impersonata dal giovane Charles. Nichilismo e autodistruzione si mescolano in un’ opera disperata dove la rabbia stenta a trovare sfogo. Cinicamente Bresson ipotizza con il titolo del suo film che tutto sia colpa di un essere sovrannaturale e maligno che ingabbia l’ uomo fra i suoi inganni. Ma la realtà pare essere quella di un uomo vittima di se stesso e perseguitato dalla sua natura devastatrice.
La parabola di un giovane svogliato è quella della società moderna. Bresson non ha limiti di pessimismo. La distruzione abbraccia tutto, persone, cose, natura. Il regista ha voluto profondamente il film, frutto di un suo soggetto e della sua sceneggiatura. Voleva ricordare con un urlo disperato tutto quello che si è perso per strada.
Maestria nell’ uso del sonoro come sempre. I passi in una Parigi notturna e desolata, le voci sommesse degli attori, lo sparo che echeggia nel cimitero di Père Lachaise, i rumori della strada, freddi e meccanici, quelli nella chiesa che disturbano la riflessione sui temi importanti della ricerca personale di tutti.
Le inquadrature sono passive. Si soffermano più del dovuto su porte già chiuse e ambienti vuoti. Aspettano che qualcuno le riempia. Un atteggiamento e uno stile che Bresson ha portato alle estreme conseguenze, come a ricordare che la passività dell’ uomo nella sua vita quotidiana è già una condanna per se stesso.
Salvatore Floris
Anno 1977
Durata 100
Origine FRANCIA
Genere DRAMMATICO
Regia
Robert Bresson
Attori
Antoine Monnier Charles
Tina Irissari Albert
R. Honore
Regis Hanrion Dott Mime
Geoffrey Gaussen Libraio
L. Delannoy
Nicolas Deguy Valentina
Henri De Maublanc Michel
Vincent Cottrell
Laetitia Carcano Edwige
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