Come sempre quello che interessa investigare a Fritz Lang è la natura nascosta dell’uomo. Il duplice volto di ciascuno. Diceva sempre che ognuno di noi è un potenziale assassino. A differenza di altri lavori, tuttavia, in questa pellicola porta si la situazione alle conseguenze più estreme, ma solo per gioco. La tragedia non è assoluta, come nella “Strada scarlatta” per esempio. Non pare un caso che in entrambi ci sia lo stesso attore dal volto un poco bigotto e un poco perverso. Per di più ci si troverà davanti ad un comicissimo nel finale.
La tematica è quella cara ad Hitchcock. Un uomo qualsiasi, abitudinario e monotono viene calato improvvisamente in una realtà eccezzionale, in eventi straordinari, spesso o quasi sempre delittuosi e morbosi. In “La donna del ritratto”, questa situazione diventa il viaggio di iniziazione per un uomo mai veramente maturato, con moglie materna ed uno stile di vita che lo protegge come le pareti di un utero. La psicanalisi è messa alla prova, calata nella pratica. Lo stesso protagonista di mestiere fa proprio l’insegnante di Psicologia. All’inizio appare in un’aula universitaria, mentre parla degli isinti e delle pulsioni omicide celate nell’uomo. Sullo sfondo risalta una lavagna con il nome di Sigmund Freud. Durante tutta la sua strana vicenda egli si interrogherà sui metodi della polizia, sugli errori degli assassini, sulla casualità che accompagna l’arte del delitto, sulla pressione psicologica dell’uomo che compie il gesto estremo che lo strappa dalla normalità. Fino all’incredibile sorpresa finale, dove tutto viene ridotto ad un gigantesco bluff. Uno dei sogni più riusciti della storia del cinema, al quale deve molto il cinema di Lynch.
Il novello criminale ritorna d’improvviso ad essere il pavido borghese che non varca mai la linea della morigeratezza.Tranquillo, pulito e goffo. Ma un’ombra rimane. L’ombra della possibilità di tutti noi di vedere la nostra natura più oscura venire alla luce e che l’apparente tranquillità della vita possa venire travolta da un momento all’altro. Questa volta è stato un gioco, ma potrebbe capitare davvero..
LA DONNA DEL RITRATTO regia: Fritz Lang 1944 b/n 99 minuti
Salvatore Floris
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