Passa ai contenuti principali

L'argent di Robert Bresson


Bresson gira un film chiaro come una favola. Essenziale, secco e disperato. Il montaggio, l’ inquadratura, la recitazione e la colonna sonora svolgono il loro compito ai minimi termini. Si limitano e supportare la trama. Le persone non si parlano, non si guardano, si muovono come robots. Sono fredde e impassibili. L’unico motore dell’ azione è una banconota falsa, che manda in rovina un povero operaio e sprigiona male da ogni filigrana. Emblematiche le continue inquadrature sulle mani e sugli oggetti e sugli spazi vuoti che spesso non vengono riempiti. Il mondo è “avere” ed è fatto di cose inutili e false. Le mani toccano le cose non le persone e scambiano denaro. Lo sguardo di Bresson è pessimista fino all’ angoscia. Non si scorge speranza in questo film e alla fine il Dio denaro trionfa facendo compiere il male per il male, corrompendo un animo buono e rispecchiando una società che si è perduta irrimediabilmente. Il senso di colpa e di condanna biblici sono riscontrabili nella vena quasi surreale di certe scene. Come quella finale dove gli avvoltoi-voyeurs della nostra società attendono di vedere il mostro. Una volta che questi è passato continuano a guardare una porta dalla quale non uscirà nessuno. Insensati manichini del moderno. Per chi non vuole più credere nella felicità dell’ uomo e nella giustizia. Come un pugno allo stomaco di sorpresa.

Salvatore Floris

Commenti

Post popolari in questo blog

Detour

Al Roberts  è Un pianista mezzo fallito che suona in un locale per mantenersi a galla. Culla sogni di gloria ma oramai pare essere un disilluso inappagabile. Decide di andare a trovare la sua amata Susy a Hollywood, dove si è recata per cercare quella fortuna che a lui sembra ormai preclusa. Nel viaggio sarà travolto da avvenimenti surreali e si troverà imprigionato da un destino che ha scelto di condurlo in posti dove non voleva assolutamente andare. Ulmer  si muove su un canovaccio noir abbastanza consueto ma solo per rinnovarlo e capovolgerlo dall’interno. La riflessione che ne scaturisce è tutt’ altro che banale. E’ l’uomo a scegliere e determinare il destino con le proprie azioni o siamo in balia di forze estremamente più grandi di noi, contro le quali è inutile combattere? Si tratta sostanzialmente di un “on the road”, narrato dal punto di vista del protagonista che, con un lungo flashback, attende arrendevole la nuova mossa che il destino gli ha riserbato. Il...

Viale del tramonto

Alcuni pensano che la grande rivoluzione del cinema sia stata l’ introduzione del colore. Non è affatto vero, la vera rivoluzione è stata quella di introdurre il sonoro nel cinema. I film muti non erano mai veramente tali. Avevano un accompagnamento musicale, avevano dei professionisti che facevano i rumori, come campanelli o clacson. Ma i dialoghi, le voci e i suoni dell’ ambiente non erano presenti. Con il sonoro molti attori finirono in soffitta. Alcuni avevano una voce orribile, altri non si riuscirono semplicemente ad adattare al nuovo linguaggio del cinema e alle nuove tecniche che richiedevano anche la voce. Questo vale anche per i registi. Non si tratta di un problema di apprendimento della tecnica, ma proprio di apprendere un nuovo linguaggio per esprimersi. Se il colore immette nuove forme e pochi contenuti nel cinema (ad esempio col suo uso simbolico) il suono immette un contenuto nuovo. Il cinema diventa quasi un’ altra arte. Mutano la recitazione, il montaggio, l’ in...

I diabolici

Alle porte di Parigi sorge il collegio maschile Delassalle. Il direttore è Michel Delassalle che lo dirige con estrema prepotenza e severità. Non solo alunni e insegnanti sono succubi della sua tirannia ma anche sua moglie Cristina e la sua amante Nicole. Violento ed egoista picchia e umilia entrambe ogni giorno. Strette da un’angoscia sempre maggiore le due donne architettano un piano per uccidere l’uomo e riconquistare la propria libertà. Cristina è una donna dolce e sensibile che ha investito le sue importanti fortune nel suo sogno di poter creare un istituto importante nel quale dare l’istruzione di alto livello ai giovani benestanti di Parigi. Il marito usa i suoi soldi e ne gestisce le fortune come fossero sue senza però avere nulla in tasca. Fa il padrone con i soldi della moglie. Nicole è una donna emancipata e moderna che si contrappone alla delicata e devota Cristina e la aiuta a trovare il coraggio e la forza per poter liberare la sua vita dagli artigli del marito. Lo attira...